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Natura trentina

Un salto nella preistoria

Una distesa di diecimila pali che raccontava l’esistenza di un villaggio palafitticolo della preistoria: quando nel 1929 il livello del lago di Ledro venne abbassato per svolgere alcuni lavori riguardanti la costruzione della centrale idroelettrica di Riva del Garda, fu questa l’incredibile scoperta che ci si trovò davanti agli occhi. Ne seguirono scavi e ritrovamenti, vennero alla luce un tavolato di legno (forse il pavimento di una capanna) e innumerevoli oggetti (pugnali in bronzo, aghi in osso, diademi, canoe e persino resti di impasto di pane); università e ricercatori si diedero da fare per molti decenni (e continuano ancora oggi) scoprendo anche altre aree archeologiche nei dintorni (come quella di Fiavé) che sono entrate poi a far parte tutte insieme dell’elenco dei siti Patrimonio Unesco dell’Umanità.

 

Come si viveva dunque nell’Età del Bronzo, ovvero 4.000 anni fa?
Lo racconta il museo delle palafitte del Lago di Ledro (sezione tematica del Museo delle Scienze di Trento) dove sono raccolti tutti i reperti ritrovati e dove dal 2006 è stato ricostruito un villaggio palafitticolo il più simile possibile a come doveva presentarsi nel Neolitico: tre capanne in tutto da 11, 15 e 20 mq con pali lunghi fino a 9 metri, con una struttura in legno di larice e fasci di cannucce per i tetti, metà appoggianti sul terreno e metà nell’alveo del torrente Ponale.

www.palafitteledro.it
www.vallediledro.com/concorsopalafitte2015#nottenellapalafitta

enoteca

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